Avezzano. Iniziato taglio degli alberi in Piazza del Mercato. Nessuna pietà per i giganti verdi

Fino all’ultimo si è tentato di far ragionare gli amministratori

e portarli a un cambio del progetto. Nulla da fare.

 

Avezzano (AQ). E alla fine le motoseghe fumanti e rombanti hanno fatto carne da macello dei bellissimi alberi storici, verdeggianti e lussureggianti, che radicavano in Piazza del Mercato da oltre 80 anni. Platani maestosi che per decenni hanno regalato ombra e servizi ecosistemici. Questa mattina, sul presto, le motoseghe hanno prima macellato un primo platano, tra quelli segnalati come di interesse monumentale, poi ne hanno colpito un secondo ed infine si è cominciato sui tigli. E il massacro continua, incuranti della bellezza di questi alberi, della loro straordinaria vitalità e della loro storia.

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Foto da www.terremarsicane.it

 

I platani prima del taglio

 

Inascoltata la nostra segnalazione di alberi monumentali per storia e per interesse antropologico-culturale. Inascoltati gli appelli a trovare più soluzioni per modificare il progetto e renderlo compatibile con l’esistente.  Le alternative c’erano ma nessuno le ha volute attuare. In una bellissima e calda giornata di fine agosto ecco l’odore della linfa dei grandi alberi che si spande nell’aria della piazza,  poi le verdeggianti architetture stracolme di foglie fatte a pezzi e ammucchiate tra tronchi che trasudano ancora vita. E poi l’insopportabile rumore delle motoseghe che ti penetra nel cervello, come un urlo diabolico, insostenibile, e dopo un pò senti il tonfo dei tronchi a terra e il suono del legno che si squarcia. Un vero scempio, ma il restyling deve andare avanti, perchè la modernità deve prendere il posto della memoria storica. Nessuna pietà per eventuali nidificazioni, per gli habitat degli “alberi casa” che davano riparo a uccelli e mammiferi nelle calde giornate estive. Nessun interesse a preservare l’ombra degli alberi nella canicola d’estate. Macchè, si tratta di intralcio allo sviluppo della nuova piazza! Ciò che rimane sono le fotografie di questi grandi alberi, li rivediamo nella loro grandiosità e nella loro eleganza, attraverso i social e i siti web. Lo dicevamo con forza: quando si abbatte un albero è impossibile tornare indietro.

 

I platani prima del taglio

 

 

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Foto da www.terremarsicane.it

Indignazione a Avezzano, tanti cittadini beffati e inascoltati nonostante le 1300 firme raccolte per salvare questi monumenti della natura. E’ stato uno scontro con cuori gelidi, privi di totale sensibilità, convinti fino all’ultimo di fare la “cosa giusta”.  Solo due alberi saranno salvati per poi essere “drasticamente potati” per contenere le chiome, così giusto per peggiorare la situazione, reprimerli e aggravare eventuali patologie.

Accanto all’indignazione anche un senso inesorabile di impotenza serpeggia nell’aria. I maggiori giornali online della Marsica hanno trattato questo scempio in reportage horror che fanno veramente male al cuore e allo spirito. Per chi ama le piante e la natura vedere questi massacri equivale a seguire in diretta un omicidio. I risvolti psicofisici si faranno sentire molto presto, quando si rimpiangerà la bellezza e il verde delle “colonne del cielo” eliminate. Il bene lo si apprezza solo quando lo si è perduto, è un dato fatto. La cruda realtà si manifesterà presto. I cittadini coraggiosi, che fino all’ultimo hanno raccolto le firme e le hanno consegnate al Commissario Prefettizio, meritano rispetto e riconoscenza per quanto fatto, per la dedizione con cui hanno cercato di salvare un patrimonio collettivo.

 

L'immagine può contenere: pianta, albero, cielo, ponte e spazio all'apertoFoto da www.terremarsicane.it

 

La Natura porterà sempre il conto. Come associazione condanniamo totalmente questo finale becero degno di società poco evolute e culturalmente arretrate. Lo abbiamo sempre ribadito che se un albero è in gravissime condizioni va sostituito. Ma nel caso di Piazza del Mercato ad Avezzano c’era ogni possibilità per curare e migliorare la salute di questi splendidi gioielli ambientali.

Basta volerlo e  si possono trovare soluzioni migliorative al paesaggio e mettere d’accordo tutte le parti.  I cittadini del comitato chiedevano un ultimo confronto e far sentire la loro voce perchè 1300 firme per salvare 7 alberi sono proprio tante. Alla fine oltre agli alberi storici in questa folle giornata di fine agosto è morta anche la democrazia, una parola che non ha alcun senso. Democrazia, partecipazione, condivisione… tante belle parole ma niente di più.

E domattina si continuerà a tagliare. E poi a eliminare tutti pezzi dei cadaveri, e pulire per bene la scena del delitto, come nei migliori crimini.

Buone ferie augustee a tutti.

 

Alberto Colazilli

Presidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

Presidente Co.n.al.pa. Delegazione Abruzzo

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