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Direttivo nazionale CONALPA
La strage degli olivi e l'affaire Xylella
La strage degli olivi e l'affaire Xylella
La Commissione Europea ha usato due pesi e due misure, con la complicità delle istituzioni nazionali che non hanno avuto nulla da obiettare, per la gestione di organismi nocivi da quarantena? Dalla lettura dei dispositivi europei emanati sembrerebbe di sì.
Cerchiamo di analizzare questi documenti. Nel 2015, a distanza di poche settimane l’una dall’altra, la Commissione Europea ha emanato DUE Decisioni di esecuzione, la 789/2015 e la 893/2015, per DUE organismi nocivi inseriti entrambi in Lista Eppo 1 (la lista degli organismi da quarantena), Xylella Fastidiosa (riscontrato in Salento) e Anoplophora Glabripennis (riscontrato in Lombardia). Entrambi sono considerati organismi da quarantena, ma la Commissione ha deciso di trattarli in maniera diversa per quanto riguarda le eradicazioni.
Per la Xylella è stato imposto, anche con l’uso della FORZA PUBBLICA, di procedere con lo sradicamento di tutte le piante ‘potenzialmente ospiti’, solo con esami visivi e con delle supposizioni degli ispettori fitosanitari, SENZA ESAMI ANALITICI nel raggio di cento metri intorno alla pianta dichiarata infetta in fascia di contenimento.
Per l’altro organismo nocivo, invece, è stato concesso di andare in deroga all’abbattimento delle piante “per motivi connessi al particolare valore sociale culturale o ambientale”!! Chiaro ?? La Commissione prevede che per il patogeno trovato in Lombardia, l’Anoplophora Glabripennis, si può andare in deroga agli abbattimenti, non come sta accadendo in questi giorni nel brindisino, precisamente a Cisternino, dove invece si impone il taglio indiscriminato delle piante ritenute potenzialmente ospiti! Tutte e due le risoluzioni portano la stessa firma, il Commissario europeo Vytenis Andriukaitis. Per approfondire suggerisco l'articolo del Prof. Luigi Cerciello Renna dal titolo 《IL CASO ‘XYLELLA’ E L’ARRETRAMENTO GIURIDICO DELL’EUROPA NELLA TUTELA DEL PAESAGGIO》
Sorvoliamo su quanto abbiamo ripetutamente scritto – e per il quale abbiamo ricevuto in questi anni offese, ritorsioni o ‘messaggi particolari' (ma rassegnatevi, perché perdete solo tempo; piuttosto non nascondetevi e rispondete ai nostri rilievi) – a proposito della mancanza dei dati epidemiologici (con prove di laboratorio che certifichino la presenza di una epidemia da xylella, da non confondere con il CO.DI.R.O.) sulle vere cause dei disseccamenti in zona infetta, batterio oppure verticillium o altro.
Sorvoliamo sulle parole pronunciate dall’allora Procuratore Capo Cataldo Motta (“L’Unione europea è stata tratta in inganno con una falsa rappresentazione dell’emergenza xylella fastidiosa, basata su dati impropri e sull’inesistenza di un reale nesso di causalità tra il batterio e il disseccamento degli ulivi”);
Sorvoliamo sulle forti contestazioni allo studio di Efsa che dimostrerebbe il nesso causa/effetto xylella con disseccamento olivi (mancanza di peer-review indipendente ed approvata dalla comunità scientifica internazionale).
Quello su cui non si può sorvolare è che nel frattempo Xylella Fastidiosa è passata da LISTA EPPO 1 (come era nel 2015), a LISTA EPPO 2, ma è sempre soggetta agli stessi decreti legge nazionali e le stesse decisioni. Quindi le eradicazioni vengono imposte, per un aspetto prettamente burocratico. Ma mentre in Lombardia o nelle altre zone in cui è stato riscontrato il patogeno Anoplophora Glabripennis i proprietari di alberi (che hanno un valore paesaggistico e sociale) possono salvare le loro piante senza grossi problemi, a Ostuni e Cisternino sono costretti invece a ricorrere al Tar (e a sopportare anche pressioni e spese). Questo per le rispettive fasce di contenimento.
A questo punto non ci possono più essere alibi per nessuno, né per le associazioni di categoria, spesso cieche e sorde di fronte a queste palesi contraddizioni, né per quegli agronomi collusi con le stesse associazioni e con le baronìe universitarie, né per quei giornalisti appiattiti su un’impostazione che traballa sempre più, né per la maggior parte dei politici locali che fanno finta di non capire rendendosi tutti complici di queste scelleratezze.
Xylella è un problema di politica economica e di riconversione agricola che si vuole imporre, senza se e senza ma, al nostro Territorio? Questa è la domanda cui tutti dovrebbero dare risposte.
Un’altra riflessione da fare è legata ad una incredibile variabile di questa storiella: il vettore, la famigerata Philaenus spumarius comunemente conosciuta come ‘sputacchina’.
In questi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori (in tutti i sensi): “se andate in Salento tenete i finestrini delle automobili ben chiusi per evitare che gli insetti saltino all’interno e vengano così trasportati in altri luoghi” – disse un ricercatore barese (!); oppure”un insettuccio polifago grande meno di mezzo centimetro, che di suo non si sposta più di cento metri, ma ha una predilezione per i COLORI INTENSI, si attacca spesso alle automobili con le carrozzerie metallizzate e per questo motivo è stato definito “autostoppista”; ma anche “Xylella, nessun rischio nel Barese. Gli esperti: ‘Occhio ai viaggi in auto’, l’insetto infatti, attratto anche dai COLORI CHIARI, nonostante le piccolissime dimensioni, potrebbe saltare fin dentro il veicolo, usufruendo di ‘passaggi’ indesiderati“.
Tenendo presente come sta andando avanti la storiella dell'”avanzata inesorabile del batterio” – che sembra si sposti alla media costante di circa trenta km all’ anno (da Gallipoli 2013 a Cisternino 2018), salvo poi fare incredibili salti di diversi km, come nel caso dei focolai puntiformi che sarebbero stati ritrovati a Ceglie Messapico o Cisternino in aperta campagna distanti molti chilometri da Oria, cioè dal punto più a nord della cosiddetta ‘zona infetta’ (super sputacchina ?) – fosse vero tutto quello che ci hanno sempre raccontato, possibile che mai nessuna sputacchina sia riuscita, in oltre quattro anni, ad imbarcarsi su di un’auto dai “colori intensi” o “chiari” o multicolor per farsi un bel viaggetto fino a Bari, Foggia, Pescara o Toscana?? Più che una variabile aleatoria la sputacchina appare così una costante prevedibile, un po’ come le dichiarazioni a rate di certi pentiti.
Durante il consiglio comunale aperto tenuto a Cisternino giovedì scorso sul problema eradicazioni, è emerso che la positività dei tre olivi sarebbe stata riscontrata a settembre 2017, ma la notifica dei decreti di eradicazione è avvenuta a febbraio 2018, cioè dopo oltre cinque mesi !
Stiamo parlando di un intervento fortemente invasivo: per ogni olivo infetto infatti dovranno essere sradicate tutte le piante potenzialmente ospiti nel raggio di cento metri intorno, cioè presenti in un’area di oltre tre ettari. Si presume possano esserci circa centocinquanta/duecento piante da sradicare intorno ad ogni olivo dichiarato infetto.
Ora, supponendo fosse tutto vero quello che ci hanno raccontato fin’ora, soprattutto sull’ineluttabilità e tempestività degli interventi per “fermare l’avanzata inesorabile del temibile batterio”, com’è possibile un simile ritardo quando poi la Decisione 789 impone che il proprietario sia “immediatamente informato della presenza o sospetta presenza dell’ organismo specificato” e “lo Stato membro deve rimuovere IMMEDIATAMENTE nel raggio di cento metri .. le piante ospiti..le piante notoriamente infette..le piante che presentano sintomi indicativi..” ??
Stiamo affrontando una finta emergenza, o una vera farsa ?
Crocifisso Aloisi
consigliere comunale
Comune di Galatone
Frana del Belvedere a Silvi Alta (TE). Co.N.Al.Pa.: "Bisogna lavorare sul restauro paesaggistico"
Frana del Belvedere a Silvi Alta (TE).
Co.N.Al.Pa.: "Bisogna lavorare sul restauro paesaggistico"
La frana di Silvi alta (Foto Colazilli)
Le forti piogge che si sono scatenate recentemente sull'Abruzzo hanno gravemente colpito il famoso Belvedere di Silvi, la terrazza sull'Abruzzo costiero, una delle più famose dell'Adriatico. La frana ha portato giù un pezzo della passeggiata panoramica creando una brutta ferita in questo gioiello paesaggistico che purtroppo deve fare i conti con il dissesto idrogeologico. I lavori di messa in sicurezza sono appena iniziati, in somma urgenza, una buona notizia che fa ben sperare per il ripristino del Belvedere. Tuttavia le criticità rimangono, soprattutto in merito al mancato miglioramento ambientale e naturalistico del borgo.
La frana di Silvi alta (Foto Colazilli)
Per il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus è necessario lavorare sul restauro paesaggistico di tutta la cintura verde intorno al centro abitato. "Silvi alta, con il suo fascino straordinario, purtroppo è un ambiente molto fragile. Oltre alla messa in sicurezza del borgo, è necessario intervenire anche con ingegneria naturalistica per consolidare i terreni sottoposti a erosione.” spiega l’associazione, “Realizzare terrazzamenti con piante arbustive della flora mediterranea come Rosmarino, Lavanda, Salvia, Alaterno, Ginepro comune, Crataegus, Acero campestre, Piracanta, Ginestra odorosa, Leccio a cespuglio, Alloro a cespuglio, Lugustro vulgare, Albero di Giuda a cespguglio, Corbezzolo, Fillirea e Lentisco. Tutte piante che hanno apparati radicali molto forti e che in natura vivono su pendii e falesie in riva al mare o in condizioni veramente difficili. E' importantissimo il rispetto dell'identità culturale del borgo marino di Silvi evitando faraoniche costruzioni in cemento armato che possono rovinare per sempre l'estetica e anche la vocazione turistica del territorio".
La frana di Silvi alta (Foto Colazilli)
Per l'associazione il restauro paesaggistico è il futuro di Silvi alta. E' fondamentale coinvolgere nell'opera di ripristino e miglioramento del belvedere anche gli esperti naturalisti, paesaggisti e botanici. "Aumentare la massa vegetale con arbusti resistenti della nostra flora, a bassa manutenzione, resistenti alla siccità e alle nevicate e capaci di consolidare i versanti potrebbe trasformare la cintura verde del borgo in uno splendido giardino mediterraneo con un sostanziale incremento della biodiversità vegetale e dell'avifauna. Inoltre, una massa vegetale compatta di arbusti che ricopre densamente i terreni è un formidabile baluardo contro i peggiori temporali."
Per il Co.N.Al.Pa. la vocazione di Silvi deve essere quella turistica, paesaggistica e naturalistica, un traguardo che si può raggiungere in poco tempo lavorando in team, seguendo un percorso costruttivo e di confronto tra i vari esperti del settore.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus
Riqualificato il belvedere sul paesaggio vestino a Loreto Aprutino
Riqualificato il belvedere sul paesaggio vestino a Loreto Aprutino
A Loreto Aprutino un importante lavoro di riqualificazione ha ripristinato la splendida veduta sul paesaggio vestino nella Villa Comunale del Monumento ai Caduti. L’ambiziosa operazione di miglioramento e restauro è stata supervisionata dal Sindaco Gabriele Starinieri, dall’Assessore all’Ambiente Rocco d’Amico ed è stata coordinata dal paesaggista Alberto Colazilli presidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio.
Riaperta una storica veduta che per decenni è stata il vanto di Loreto Aprutino, in un luogo ricco di ricordi e suggestioni per tante generazioni di loretesi. Erano tanti anni che non si eseguiva un lavoro di restauro così minuzioso, preservando tutte quelle specie pregiate del nostro territorio come gli allori, i lecci e gli olmi e creando suggestivi quadri paesaggistici incorniciati tra le fronde degli alberi. Tanta l’immondizia portata via; per anni il belvedere è stato utilizzato come discarica per buttarci di tutto, dalla plastica alle lattine, alle bottiglie.
Spiega Alberto Colazilli del Co.N.Al.Pa.: “Loreto Aprutino è un borgo che nasce in totale sintonia con il suo paesaggio agreste quindi la riapertura delle vedute sul territorio è un progetto importantissimo che intende migliorare l’immagine della nostra cittadina. L’operazione eseguita si inserisce nel progetto “Lauretum Città Giardino” che abbiamo inaugurato insieme all’Amministrazione Comunale nel novembre 2016 e che vuole appunto riaprire tutti i belvedere sul paesaggio loretese e riqualificare aree degradate ricostruendo giardini e piantando nuovi alberi. Durante i lavori sono eliminate tutte le specie infestanti come ailanto e robinia che avevano totalmente chiuso la veduta, preservando e migliorando le alberature di leccio, alloro e alcuni esemplari di olmo, realizzando ampi squarci sul paesaggio e dando massimo valore alla contemplazione.”
Adesso il belvedere sul paesaggio vestino può essere goduto in tutta la sua bellezza, soprattutto nelle giornate limpide e serene in cui l’occhio può spaziare fino al mare, immergendosi tra gli uliveti e i boschetti di quercia nelle campagne loretesi o nei fossi, tra i pioppeti, a seguire le antiche strade di campagna. Si riapre un mondo che per troppo tempo era rimasto celato dietro a una coltre impenetrabile di vegetazione intricata e degradata dall’immondizia.
“Si tratta di una grande vittoria per contrastare il degrado paesaggistico che per troppo tempo ha colpito la nostra cittadina”, conclude Colazilli, “I prossimi interventi che abbiamo in cantiere insieme all’Amministrazione Comunale porteranno a nuove vedute riqualificate e nuovi abbellimenti del nostro splendido centro storico. Il Paesaggio è la nostra più importante ricchezza e come tale abbiamo il dovere di tutelarlo e di valorizzarlo nel migliore dei modi”.
Cooordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus.
Un grande parco didattico per Silvi Marina. La proposta scaturisce dai cittadini.
Un grande parco didattico per Silvi Marina.
La proposta scaturisce dai cittadini.
SILVI. Durante diversi recenti sopralluoghi congiunti dei cittadini, del Comitato Silvi Sud e dell’associazione Co.N.Al.Pa. si è discusso dell’ottima proposta di realizzare un grande parco urbano a Silvi Marina, argomento già al centro di ampio dibattito sulle pagine di facebook. L’idea nasce da Massimo Losacco, cittadino di Silvi molto sensibile alle tematiche del territorio, e mira a una valorizzazione e riqualificazione di circa 2000 metri quadrati che potrebbero diventare fino a 35000 mq se compresi tra la rotatoria di Via Gabriele D’Annunzio, l’ex-Villaggio del Fanciullo e il Parco Peter Pan. Come spiega Losacco ne verrebbe fuori un’area verde molto più ampia e diversificata di quella attuale, comprendendo al suo interno anche aree didattiche per bambini e scuole, giardini tematici, aree di sosta e riposo, passeggiate e percorsi naturalistici che possono estendersi fino al grande lago del camping Lake Placid, altra attrazione molto importante di Silvi Marina.
Al sopralluogo erano presenti anche Monica d’Aurelio presidente del Comitato Silvi Sud e Alberto Colazilli presidente del Co.N.Al.Pa. Onlus. Dichiara Monica d’Aurelio: “La proposta è molto stimolante perché permetterebbe di realizzare una grande area verde attrezzata per l’educazione ambientale e per creare anche un punto di attrazione per i turisti, oltre che conservare ampie aree di gioco per i bambini. Un parco che, con tutti i vari aspetti che andrebbero a caratterizzarlo, si trasformerebbe in una ricchezza per il nostro comune, con la possibilità di riqualificare aree ad oggi trascurate e non conosciute, diventando uno dei parchi più grandi e importanti sul nostro territorio. ”
Dichiara invece Alberto Colazilli: “Il parco, che si affaccia tutto sul mare, potrebbe arricchirsi di orti didattici con piante aromatiche e percorsi olfattivi, percorsi naturalistici con giardini delle farfalle, inserendo nuove alberature e arbusti e trasformandosi in un grande laboratorio per insegnare botanica e giardinaggio ” Il Co.N.Al.Pa. intende appoggiare questo progetto sotto l’aspetto naturalistico e paesaggistico mettendo a disposizione anche esperti di paesaggio e botanici. Il Comitato Silvi Sud invece valuterà di portare il progetto in assemblea pubblica per farlo conoscere ai cittadini e ampliare ulteriormente il dibattito mediatico già in corso.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio
Il progetto Lauretum Città Giardino
IL PROGETTO "LAURETUM CITTA' GIARDINO"
Giardini mediterranei e riqualificazione degli spazi verdi
nel centro storico di Loreto Aprutino (PE)
Presentazione di Alberto Colazilli - Presidente Co.N.Al.Pa. Onlus
Che cos’è “Lauretum Città Giardino”
Principale obiettivo di “Lauretum Città Giardino” è quello di combattere il cemento selvaggio e quindi ridare massimo valore al suolo e alla copertura arborea e al miglioramento delle vedute paesaggistiche di Loreto Aprutino.
Il progetto “Lauretum Città Giardino” intende riqualificare e migliorare le seguenti aree verdi di Loreto Aprutino:
Scelta delle piante
PRIMI LAVORI GIA' ESEGUITI
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