Oleandri, signori dell’estate

Oleandri, signori dell’estate

 

 

L’oleandro nonostante il suo aspetto plasticoso e troppo perfetto è in realtà una pianta rustica che cresce spontanea nel bacino del Mediterraneo. Non ci credevo finchè non la vidi in una valle in Grecia, nemmeno troppo vicino al mare. Le oltre 400 cultivar esistenti sono diverse per colore del fiore, numero di petali e taglia e sono state ottenute nel tempo, partendo dal Nerium oleander spontaneo..

 

 

Il fiore rosso è davvero troppo cupo e poco visibile sotto il sole cocente dell’estate, le varie tonalità di rosa sono molto belle, il giallo è un pò delicato ma molto bello perchè è un giallo tenue e non sfacciato; il bianco è davvero elegante.

Si fa un uso eccessivo e spesso poco accurato di questa specie perchè viene usata per formare siepi squadrate, perdendo così buona parte della fioritura, oppure vengono mescolate varietà con fiori di diverso colore, ottenendo l’”effetto AUTOSTRADA” perchè ai bordi di molte strade dell’Italia centro meridionale crescono siepi libere e miste di oleandri.

 

 

E’ un grande arbusto che, arrivando a 5 m di altezza, può essere allevato anche come piccolo albero, molto adatto per strade strette o giardini piccoli, ma bisogna avere la pazienza di tagliare alla base i rami che immancabilmente e velocemente crescono ogni anno. Le  varietà nane arrivano ad 1 metro di altezza e altrettanto di larghezza e sono molto adatte laddove non c’è posto per un arbusto grande oppure per i vasi dei terrazzi.

 

 

La fioritura è lunga e generosa e soprattutto avviene d’estate, quando la maggior parte delle specie mediterranee ha già terminato di fiorire e va in estivazione, ovvero in riposo forzato allo scopo di sopravvivere a caldo e siccità.

A 2-3 anni dall’impianto può essere lasciato senza acqua, provvedendo ad innaffiare solo in caso di prolungata siccità. Tutte le parti della pianta sono velenose, ma non per questo va escluso dai giardini frequentati da bambini perchè non mi risulta che i bimbi di oggi assaggino le foglie o i fiori delle piante, ammesso che si accorgano che esitono le piante e anche un mondo 3D al di fuori dei vari schermi dentro i quali vivono molte ore della loro giornata. Fin dall’antichità è stato usato anche come medicinale perchè contiene alcaloidi, glucosidi, tannini, resine.

 

 

Esistono molte leggende sulla velenosità dei rami bruciati dell’oleandro, ne cito una per tutte: i soldati di Napoleone, razziando il bestiame per nutrirsi, furono istruiti dai contadini derubati su come poter cuocere le carni, ovvero usando rami di oleandro come spiedo sul fuoco da campo…….nessun soldato sopravvisse alla notte e al mattino la vendetta era consumata.

Suggerimenti? Usate l’oleandro con parsimonia, un solo colore per volta, e accostatelo con piante a foglia verde e con forme decise come Agapanthus, Tulbaghia, Bulbine, mirto, pitosforo normale e nano, lentisco, cipresso, corbezzolo. Lasciategli sempre lo spazio necessario a farlo crescere evitandogli potature drastiche, che comunque ogni 5-6 anni saranno utili ad evitare che la pianta si diradi troppo.

Alessia Brignardello

Botanica paesaggista – AIAPP

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