Capitozzatura alberi. È uno scempio da nord a sud. “Servono sanzioni subito!”

 Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio continua la sua lotta contro la capitozzatura

 

Da nord a sud d’Italia si massacrano gli alberi. Alla nostra associazione arrivano ogni giorno foto terribili di mutilazioni, potature errate, capitozzature, stroncature, sbrancature… una galleria degli orrori che fa male ai più sensibili, che produce danni d’immagine, degrado di intere aree urbane con deprezzamento degli immobili e un disastroso depauperamento dei servizi ecosistemici degli alberi.

Ma dove eravamo rimasti. E’ passato quasi un anno dal tanto acclamato, condiviso e discusso decreto del Ministero dell’ambiente n.63 del 10 marzo 2020 che per la prima volta vieta la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica degli alberi in quanto pericolose per loro salute e perché producono costi eccessivi per la tutela del verde.

Un decreto che apre uno spiraglio nel caos legislativo sulla capitozzatura che per decenni ha distrutto innumerevoli alberi. Ma se un’apertura c’è stata, purtroppo non abbiamo ancora validi strumenti sanzionatori per colpire chi distrugge il verde. I tanti regolamenti del verde comunali non riescono a risolvere un problema estremamente radicato, uno modo di lavorare privo di validità scientifica e che non appartiene alla moderna visione dell’arboricoltura.

Lo abbiamo spiegato in tutti i modi, coinvolgendo esperti di fama internazionale, per spiegare che la potatura è un’arte, un intervento che deve migliorare la salute degli alberi soprattutto in ambiente cittadino. E abbiamo capito che generalmente gli alberi non hanno bisogno di essere potati in quanto sono in grado di rigenerarsi e di gestirsi da soli, grazie al processo della resilienza e dello straordinario spirito di adattamento. La potatura dovrebbe essere quindi, nella nostra visione, un raffinato intervento chirurgico che va a curare il malato, risolvendo un eventuale difetto di crescita, una malattia ecc… E come accade nel mondo della medicina per gli umani, gli alberi devono per forza essere curati da specialisti, da dottori che hanno un’alta formazione scientifica sul complesso e misterioso “sistema albero”.

Possiamo affermare che il solo decreto ministeriale non basta. Bisogna essere più incisivi. Comuni e privati non hanno capito che è assolutamente necessario investire sulle professionalità di alto livello. E un altro punto dolente torna alla ribalta: la famosa proposta di legge contro la capitozzatura che è stata sottoscritta e appoggiata da ben 18 associazioni ecologiste e culturali nazionali. La proposta di legge che è  stata scritta, presentata pubblicamente e inviata a esponenti del governo è rimasta bloccata nelle paludi della politica. E stiamo ancora premendo affinchè qualcuno si faccia avanti per farla approvare in nome di una maggiore tutela del patrimonio. Il covid ha rallentato tutto, contribuendo a bloccare un progetto messosi in moto nel 2019 con tanto entusiasmo e passione. Ma non ci siamo arresi.

Gli alberi gridano vendetta e anche tantissimi cittadini indignati finalmente sono diventati consapevoli che la capitozzatura è un grave danno alla collettività. Rivolgiamo questo appello alla politica: occorre ritornare a discutere con forza e decisione del progetto di legge, occorre imporre delle sanzioni dure a livello nazionale contro chi capitozza gli alberi. Il patrimonio arboreo è una ricchezza dal valore inestimabile che protegge la nostra salute. Il covid e tante altre malattie prodotte dall’inquinamento atmosferico ci dimostrano ogni giorno che siamo deboli e indifesi senza alberi ben curati e tanto verde nelle città.

Alberto Colazilli

Presidente Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

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