Lavanda, regina del giardino mediterraneo e non solo

Lavanda, regina del giardino mediterraneo e non solo

 

         Chi altri potrebbe essere se non la lavanda, la regina dei giardini del nuovo millennio?         E’ raro infatti trovare una pianta tanto bella quanto rustica. Il pericolo è che faccia la fine dell’oleandro. Che è un arbusto oserei dire senza difetti e con tanti pregi e proprio per questo è stato usato in modo massiccio lungo centinaia di kilometri di autostrade italiane. Nell’immaginario collettivo perciò, all’idea di oleandro si associa immediatamente quella di autostrada, con la conseguenza che diventa difficile inserirlo in un giardino.

         Più di una volta infatti, tentando di elogiarlo per convincere i miei committenti ad inserirlo, mi sono sentita rispondere:”..ma poi mi fa pensare all’autostrada..”.

         Triste dunque la sorte toccata all’oleandro. Mi auguro che per la lavanda le cose andranno diversamente. Ma ciò dipenderà da noi progettisti, che siamo tentati di usare le piante “sicure” e “sperimentate” che ci garantiscono “bella figura”. E la lavanda è sicuramente tra queste.

 

 

Attenzione dunque a non abusare, a non farci prendere la mano.

         In un terrazzo di città, ad esempio, la lavanda tende ad essere un pò troppo disordinata, si allunga molto e si butta giù dal vaso. Se proprio non vogliamo rinunciarvi possiamo utilizzare la varietà Hidcote, che è di taglia più contenuta.

         La classica lavanda (Lavandula angustifolia) è perfetta invece in tutte quelle situazioni dove non c’è acqua o non c’è voglia di innaffiare, di togliere le infestanti, di concimare o fare trattamenti.

Esistono poi moltissime altre specie come Lavandula dentata in tutte le sue varietà dai colori pastello e con fioriture lunghissime anche in autunno e inverno, oppure Lavandula x intermedia in diverse varietà con il portamento ordinato e la splendida fioritura.

         Prevedo ancora anni di splendore per questa regina dell’estate, perchè il cambiamento climatico, con estati più calde e più asciutte del passato,  renderà l’acqua una risorsa sempre più preziosa e meno disponibile.

Come già giustamente avviene in molte località, non si potrà innaffiare con l’acqua potabile: la scelta della lavanda troverà un suo insindacabile fondamento ecologico e di adattamento al global warming.

 

Alessia Brignardello

 

 

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