Il triste epilogo del Pinus pinea storico di Montoro (AV)

  Il triste epilogo del Pinus pinea storico di Montoro (AV)

 

Azione di abbattimento del pino storico – Fonte www.irpiniatv.it

 

Il 13 ottobre un importante esemplare storico di Pinus pinea è stato abbattuto nel comune di Montoro (AV). La motivazione è la solita: presunta incolumità pubblica a cui si può tranquillamente aggiungere una grande fobia verso i grandi alberi.

La nostra associazione, contatta da alcuni consiglieri comunali contrari all’abbattimento, si è subito interessata a mandare un comunicato in appoggio al comitato spontaneo di cittadini, sottolineando la necessità di effettuare immediati approfondimenti sulla salute dell’albero e ricordando che il pino, vista la sua imponenza ed importanza storica, doveva essere tutelato con ogni mezzo possibile.La salute di un albero di queste dimensioni che ha oltre 150 anni, doveva essere analizzata con pareri di tecnici qualificati e studi approfonditi per rintracciare ogni possibile soluzione, come si fa in paesi civili che hanno a cuore il proprio patrimonio storico-ambientale. In realtà, l’Amministrazione di Montoro, forte di un parere da parte della stessa Regione Campania, si è chiusa, o meglio, trincerata dietro a un muro impenetrabile senza accettare nessun consiglio da parte della nostra associazione e neppure da altri autorevoli esperti agronomi legati alla Società Italiana di Arboricoltura Onlus che invitavano a procedere a  dettagliate analisi, vista l’importanza dell’esemplare arboreo.

 

 

 

Sequenza di foto dell’abbattimento – Fonte www.contattolab.it

 

Dalle foto pervenuteci e dal video dell’abbattimento, il grande pino si mostra in tutta la sua imponenza e da subito viene agli occhi come l’albero sia stato un punto di riferimento favoloso e insostituibile di questa cittadina dell’avellinese. Sappiamo come gli alberi monumentali diventano col tempo elementi caratterizzanti un territorio e una comunità cicordandosi di tradizioni, di ricordi e di affetto da parte dei cittadini. Questa cosa è successa anche a Montoro in cui tanti cittadini indignati si sono stretti intorno al pino condannato a morte. Il grande albero caratterizzava la città di Montoro e gli donava quel tocco di storicità e di bellezza naturale che è sempre una ricchezza del paesaggio e del territorio tutto.

 

 

Una sezione del tronco del pino. Non sono presenti malattie del legno.

 

La Regione Campania ha sostenuto che l’albero era pericoloso per i cittadini e per gli edifici e che quindi andava eliminato seguendo l’iter della pubblica incolumità. In realtà, come già ci è capitato in altre situazioni, un albero monumentale non può essere sacrificato su un parere “a occhio” e senza analisi con strumenti adeguati. Più volte ci siamo chiesti: perchè il Comune si è interessato a pubblicare solo il parere della Regione e non dati e analisi scientifiche che dicevano con certezza della presenza di una grave malattia o di una pericolosa instabilità dell’albero? Dove sono questi studi che di norma gli esperti dovrebbero fare sui grandi alberi di interesse storico?

Questi grandi alberi non appartengono soltanto a un’amministrazione comunale, essi sono beni pubblici di tutti i cittadini. L’analisi dei resti dell’albero ha dimostrato una situazione ben diversa da quella che la Regione e l’Amministrazione hanno sostenuto fino all’ultimo: nel possente tronco dell’albero non si vedono tracce di carie o malattie degenerative del legno. Come associazione abbiamo chiesto delle foto del colletto basale dell’albero, ovvero l’area in cui si possono riscontrare eventuali patologie legate alla cattiva salute delle radici. Dalle foto che ci sono pervenute si può osservare come la base dell’albero non abbia nessuna malattia degenerativa in corso che potesse comprometterne la stabilità. Non si vedono carie del legno oaltre patologie. Quindi, chiediamo ancora, in base a quali analisi strumentali il pino è stato dichiarato morente o pericoloso?

 

 Veduta del colletto basale dell’albero. Non sono presenti tracce di malattie degenerative del legno

 

I pini, soprattutto quando arrivano a dimensioni colossali, devono essere monitorati costantemente e la tecnologia oggi ci permette di compiere dei lavori egregi per mantenere in piedi degli alberi monumentali simboli di un territorio. E non si tratta di accanimento terapeutico come qualche superficiale potrebbe affermare. L’accanimento terapeutico si fa nei confronti di quegli alberi che sono realmente malati o ridotti malissimo. Nel caso del Pino di Montoro non è affatto così. Casomai bisognerebbe parlare di mancanza di fondi per realizzare un progetto di salvaguardia di un bene storico-naturalistico, o forse bisogna parlare di mancanza di volontà e indifferenza oltre alla paura degli alberi. 

Il triste epilogo del Pino di Montoro è l’ennesimo caso di cattiva gestione del paesaggio dove la superficialità degli stessi esperti e addetti ai lavori si dimostra preoccupante.

Come associazione continueremo a ribadirlo in ogni occasione: nel caso di alberi monumentali bisogna sempre procedere con ulteriori analisi, provando e discutendo tutte le possibili soluzioni.   

 

Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

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