Le piante perfette
Le piante perfette
Il committente ha le idee molto chiare su come devono “funzionare” le piante del suo giardino.
Innanzitutto non devono sporcare, naturalmente devono fiorire il più a lungo possibile, devono essere sempreverdi, non si devono ammalare, non devono avere bisogno di particolari potature nè concimazioni, devono essere già grandi o almeno, se piccole, devono crescere velocissime. E dulcis in fundo bisogna spendere poco.
Come può una pianta che cresce velocissima, non avere poi bisogno di qualche potatura, soprattutto se parliamo di arbusti e cespugli?
Come si può ottenere un pronto effetto se non acquistando piante già grandi e quindi costose oppure tante più piante di quelle che occorrerebbero, per poi diradarle nel tempo?
Come si possono avere tante e lunghe fioriture se si devono usare solamente i sempreverdi?
Certe volte verrebbe davvero voglia di inserire piante di plastica o di caucciù: loro sì che rispondono ai requisiti dell’idea di giardino che molti hanno dalle nostre parti. Per fortuna c’è poi chi invece ama e sa apprezzare anche altro.
Il clima in generale favorevole e i microclimi quasi tropicali di certe zone del centro Italia permettono non solo l’uso molte piante esotiche provenienti dalle regioni della Terra a clima mediterraneo (alcune parti dell’Australia, California, Sud Africa, ecc.), ma anche l’uso di quelle autoctone che, se le condizioni pedoclimatiche sono quelle giuste, danno il meglio di sé e non hanno nulla da invidiare alle esotiche.
L’idea che il giardino debba essere fatto di piante sempreverdi deriva forse da una “cattiva abitudine” ovvero il fatto che in realtà qui sono molte le piante sempreverdi spontanee e anche le decidue che spesso si comportano come semisempreverdi. Trovata l’attenuante generica, bisogna però dire che le aspettative del committente nei confronti del giardino, e cioè che sia sempre perfetto e lo sia da subito e per sempre e col minimo sforzo, rispecchiano un più generale modo di vivere, una filosofia di vita, se così possiamo dire, che abbraccia la sfera personale degli individui in tutte le sue manifestazioni, giardino compreso.
Tutto deve essere semplice, veloce, economico se possibile. Perché la “vita” è altro, la vita non può essere trascorrere un pomeriggio d’autunno in giardino a raccogliere le foglie cadute dagli alberi, o una bella domenica d’inverno a potare gli ulivi, o un giorno di primavera a fare talee di un geranio odoroso.
Con la filosofia del “tutto subito” non c’è speranza di poter piantare in giardino una roverella, di lenta crescita come la maggior parte delle querce: usiamo solo sughere gigantesche spesso importate dall’estero o grandi querce americane, perchè crescono veloci.
Questo è lo stato dell’arte, questo l’humus in cui lavoriamo. “Una società che non rispetta il verde – e aggiungo – non lo ama, non sarà mai all’altezza”. Vediamo un po’ di crescere….anche in altezza!
Alessia Brignardello – Botanica paesaggista – AIAPP